CONSIGLIO DELL'ORDINE NAZIONALE
DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it - tel.
06.8540174
Lunedì 18
ottobre 2010
Le notizie
dall’11 al 16 ottobre
Mipaaf – Ocm Vino, Galan: spesi 292 milioni di euro, la quasi totalità dei fondi
Qualità ambientale, benessere sociale e salute al
centro della discussione. Agronomi e forestali impegnati per individuare e
scegliere le linee d’azione più opportune e monitorarne gli
effetti
Il sistema delle aree verdi, quando pianificato,
progettato e gestito correttamente, può contribuire in modo efficace, grazie
agli effetti sull’ambiente e sul clima, a un sensibile miglioramento della
qualità della vita e della salute negli ambienti urbani. Di questo e di altri
temi si è discusso a Modena venerdì scorso, 15 ottobre nel convegno “Il verde e
la città, qualità ambientale, benessere sociale e salute” organizzato dal Conaf
Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali con
il supporto dell’Ordine provinciale di Modena e la collaborazione del Comune di
Modena.
“Mirare a perseguire un risultato progettuale di
qualità che si traduca in un vantaggio per la collettività, spiega il presidente
Conaf Andrea Sisti - significa anche conoscere e tenere conto di tutte le
funzioni che il verde svolge e potrà svolgere in ambito urbano e periurbano. Da
queste premesse nasce la necessità per i professionisti, dottori agronomi e
dottori forestali, che operano sul territorio, in sintonia con le
amministrazioni, di effettuare analisi sullo stato dell’ambiente, sull’ecologia,
sul paesaggio e sulle dinamiche urbane sempre più complete ed
esaurienti”.
Queste analisi, come sostengono i dottori
agronomi e i dottori forestali, devono necessariamente evidenziare le
caratteristiche del territorio nella loro complessità e totalità, individuare e
scegliere le linee d’azione più opportune e monitorarne gli effetti per
eventuali correzioni, con criteri e metodi innovativi, capaci non solo di
soddisfare i target programmati di sostenibilità, ma anche di
superarli.
Il presidente Conaf Sisti: “L’appuntamento vuole
chiarire dal punto di vista scientifico cosa sono gli Ogm e quali le interazioni
con la biodiversità”; Corbucci (Ordine di Roma): “Conoscenza è
imprescindibile”.
Organismi geneticamente modificati prima di giudicarli è meglio conoscerli. “Biodiversità agraria ed Ogm” è il titolo del convegno in programma domani, martedì 19 ottobre, a Roma (Sala “Nassirya” del Comando Carabinieri delle Politiche Agricole ed Alimentari, via Torino 44) organizzato dal Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali (Conaf), in collaborazione con l’Ordine di Roma, Federazione italiana dottori in agraria e forestali (Fidaf) e Accademia dei Georgofili. Il convegno vuole offrire un approfondimento scientifico, utile e doveroso, su un tema quanto mai attuale degli Ogm e della biodiversità, e si rivolge in primis alla società e istituzioni, ma anche agli addetti ai lavori. “L’appuntamento – anticipa il presidente Conaf Andrea Sisti - avrà una impostazione rigorosamente scientifica, volta a capire chiaramente cosa sono gli Ogm e quali le interazioni con la biodiversità”. Non saranno quindi oggetto di discussione le scelte di ordine economico, politico, e sociale pro o contro gli OGM: “Sono tutte posizioni legittime – sottolinea Edoardo Corbucci, presidente dell’Ordine di Roma - nella consapevolezza che la conoscenza scientifica, anche in campo genetico, sia un elemento imprescindibile dell’attività professionale di agronomi e forestali”.
IL PROGRAMMA - Apertura dei lavori (ore 9.30) a cura di Andrea Sisti, presidente CONAF; 9.45 saluto del Ministro, Giancarlo Galan; introduzione di Franco Scaramuzzi, presidente Accademia dei Georgofili; Emile Frison, direttore Generale di Bioversity International “La Biodiversità Agraria”; Michele Stanca, Accademico dei Georgofili “L’Agricoltura e la Genetica Molecolare”; Giorgio Morelli, Coordinatore dell’Area Scientifico Tecnologica “Scienze della Nutrizione” dell’INRAN, “Dal campo alla tavola”. A seguire la tavola rotonda (14.30) moderata da Massimo Agostini, giornalista di Agrisole - Il Sole 24 Ore, vedrà la partecipazione di Tommaso Maggiore, professore di Agronomia e Coltivazioni Erbacee, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Milano; Gabriele Testa, presidente Ordine di Bologna; Fabio Veronesi, presidente del Corso di Laurea Magistrale interfacoltà di Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana di Perugia; Andrea Sisti, presidente CONAF; Luigi Rossi, presidente FIDAF. Al termine la chiusura dei lavori a cura di Edoardo Corbucci, presidente Ordine di Roma.
Nelle
Istituzioni – calendario della settimana dal 18 al 22 ottobre
2010
· Lunedì 18 ottobre, ore 15.00
– Camera, Aula, discussione generale. Possibile avvio votazioni che
proseguirà nei giorni successivi;
Schema di decreto legislativo recante
disposizioni in materia di determinazione dei fabbisogni standard di comuni,
città metropolitane e province (a. g. 240)
· Mercoledì 20 ottobre, ore 14.30
– Camera, commissione Bilancio, espressione di rilievi alla
bicamerale per il federalismo;
· Giovedì 21 ottobre, ore 14.30
– Camera, commissione Bilancio, espressione di rilievi alla
bicamerale per il federalismo;
Indagine conoscitiva nell’ambito dell’esame dello
schema di decreto legislativo recante la determinazione dei fabbisogni standard
di comuni, città metropolitane e province (Atto n.
240)
· Martedì 19 ottobre, ore 20.30
– Camera, sala Mappamondo, commissioni Bilancio di Camera e Senato
e bicamerale per il federalismo riunite per l’audizione
di Luca Antonini del presidente della Commissione paritetica per l’attuazione
del federalismo fiscale (Copaff). Senato, commissione Affari
costituzionali, sede consultiva;
Schema di decreto legislativo recante attuazione
della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19
novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive (a. g. 250) –
relatore Camera Tommaso Foti (Pdl-Emilia Romagna), relatore Senato Franco Orsi
(Pdl-Liguria)
· Martedì 19 ottobre, ore 14.00
– Camera, commissioni Ambiente e Politiche Ue, sede consultiva su
atti del governo. Commissione Agricoltura, deliberazione di
rilevi. Senato, commissione Ambiente, sede
consultiva;
· Mercoledì 20 ottobre, ore 13.45
– Camera, commissione Ambiente, sede consultiva su atti del governo.
Commissione Agricoltura, deliberazione di rilevi;
Disciplina delle professioni non regolamentate
(seguito esame C. 1934 Froner e abbinati) –
relatore Ignazio Abrignani (Pdl-Marche)
· Giovedì 21 ottobre, ore 14.00
– Camera, commissione Attività produttive, sede
referente;
Sostegno agli agrumeti caratteristici (seguito
esame testo unificato C. 209 e abb.) – relatore Paolo
Russo (Pdl-Campania)
· Martedì 19 ottobre, ore 12.00
– Camera, commissione Agricoltura, sede
referente;
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione
della biodiversità agraria e alimentare (seguito esame C. 2744 Cenni – relatore Marcello
Di Caterina (Pdl-Campania)
· Martedì 19 ottobre, ore 12.30
– Camera, commissione Agricoltura, sede
referente;
Schema di decreto legislativo recante riordino
della normativa sull'attività agricola (esame atto n. 164) – relatore Luca
Bellotti (Fli-Veneto)
· Martedì 19 ottobre, ore 13.00
– Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del
governo;
· Mercoledì 20 ottobre, ore 10.00
– Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del
governo;
Schema di decreto del Presidente della Repubblica
recante attuazione del decreto legislativo di riordino della normativa
sull'attività agricola (esame atto n. 168) – relatore Luca Bellotti
(Fli-Veneto)
· Martedì 19 ottobre, ore 13.00
– Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del
governo;
· Mercoledì 20 ottobre, ore 10.00
– Camera, commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del
governo;
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e
del Consiglio sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi
terzi per motivi di lavoro stagionale (esame COM(2010)379 def.) – relatore
Isidoro Gottardo (Pdl-Friuli)
· Mercoledì 20 ottobre, ore 15.00
– Camera, commissione Politiche Ue, parere su atti comunitari di
conformità al principio di sussidiarietà;
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e
del Consiglio che modifica la direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la
possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM
sul loro territorio (esame COM(2010)375 def.) – relatore Benedetto Francesco
Fucci (Pdl-Puglia)
· Mercoledì 20 ottobre, ore 15.30
– Camera, commissione Politiche Ue, parere su atti comunitari di
conformità al principio di sussidiarietà;
Decisione di finanza pubblica per gli anni
2011-2013 (Doc.
LVII, n. 3) – relatrice Anna Cinzia Bonfrisco
(Pdl-Veneto)
· Martedì 19 ottobre, ore 16.30
– Senato, Aula, seguito discussione generale;
Individuazione delle funzioni fondamentali di
Province e Comuni, semplificazione dell'ordinamento regionale e degli enti
locali, nonché delega al Governo in materia di trasferimento di funzioni
amministrative, Carta delle autonomie locali. Riordino di enti ed organismi
decentrati (S. 2259) –
relatore di maggioranza Andrea Pastore (Pdl-Abruzzo)
· Mercoledì 20 ottobre, ore 15.00
– Senato, commissione Affari costituzionali, sede
referente;
· Giovedì 21 ottobre, ore 14.00
– Senato, commissione Affari costituzionali, audizione di
rappresentanti dell'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali e del
Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province
autonome;
Disposizioni in materia di etichettatura e di
qualità dei prodotti alimentari (Approvato dalla Camera dei deputati, S. 2363) -
relatore alla Tommaso Zanoletti (Pdl-Piemonte).
Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Mercoledì 20 ottobre, ore 15
– Senato, commissione Agricoltura, sede
referente;
Giovedì 21 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Disposizioni concernenti la preparazione, il
confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma
(S. 2005, già approvato dalla Camera) – relatore Fedele Sanciu
(Pdl-Sardegna)
Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Mercoledì 20 ottobre, ore 15
– Senato, commissione Agricoltura, sede
referente;
Giovedì 21 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Nuova disciplina del commercio interno del riso
(seguito esame S. 1909) – relatore Lorenzo Piccioni
(Pdl-Piemonte)
Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Mercoledì 20 ottobre, ore 15
– Senato, commissione Agricoltura, sede
referente;
Giovedì 21 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Disposizioni concernenti la produzione
artigianale e senza fini di lucro di grappe e di acquaviti di frutta. (seguito
esame S. 1839) – relatore Gianpaolo Vallardi
(Lnp-Veneto)
Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Mercoledì 20 ottobre, ore 15
– Senato, commissione Agricoltura, sede
referente;
Giovedì 21 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Indirizzo agricolo di terreni ricadenti nella con
terminazione della laguna veneta (seguito esame S. 1050 e S. 1239) – relatore
Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Mercoledì 20 ottobre, ore 15
– Senato, commissione Agricoltura, sede
referente;
Giovedì 21 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Nuove disposizioni per lo sviluppo e la
competitività della produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico
(seguito esame congiunto S. 1035 e S. 1115) – relatrice Laura Allegrini
(Pdl-Lazio)
Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Mercoledì 20 ottobre, ore 15
– Senato, commissione Agricoltura, sede
referente;
Giovedì 21 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Problematiche inerenti al comparto zootecnico,
con particolare riguardo al settore dei suini e a quello dei bovini (seguito
esame Affare n. 213) – Salvatore Mazzaracchio
(Pdl-Puglia)
Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Mercoledì 20 ottobre, ore 15
– Senato, commissione Agricoltura, sede
referente;
Giovedì 21 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Seguito dell'indagine conoscitiva sulla
situazione occupazionale nel settore lattiero-caseario, con riferimento alla
filiera bufalina: audizione di rappresentanti del Consorzio della mozzarella di
bufala campana DOP, dell'Assessorato all'agricoltura della regione Campania,
dell'Associazione Altragricoltura e dell'Istituto zooprofilattico di
Teramo
Martedì 19 ottobre, ore 15.45
– Senato, commissioni Agricoltura e Lavoro
riunite;
Seguito dell'audizione del ministro delle
Politiche agricole Giancarlo Galan sulle politiche del Dicastero con particolare
riguardo ai profili comunitari
Mercoledì 20 ottobre, ore 15.30
– Senato, commissione Agricoltura;
Schema di decreto legislativo recante:
"Attuazione della direttiva 2008/71/CE relativa all'identificazione e alla
registrazione dei suini" (atto n. 237) – relatore Senato Leana Pignedoli
(Pd-Emilia Romagna)
· Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, sede consultiva su atti del
Governo;
Esame dell'atto (COM (2010) 506 definitivo)
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle
diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale
appartiene una derrata alimentare – relatore Gianpaolo Vallardi
(Lnp-Veneto)
· Martedì 19 ottobre, ore 15 – Senato,
commissione Agricoltura, Atti preparatori della legislazione
comunitaria;
Disposizioni per l'adempimento di obblighi
derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge
comunitaria 2010 (S. 2322) – relatrice per la Politiche Ue Rossana Boldi
(Lnp-Piemonte)
· Martedì 19 ottobre, ore 14.00
– Senato, commissione Politiche Ue, sede referente. Commissioni
Finanze e Ambiente, sede consultiva;
· Mercoledì 20 ottobre, ore 10.00
– Senato, commissioni Affari Esteri, Bilancio, Finanze e Lavori
pubblici, sede consultiva;
Disposizioni in materia di semplificazione dei
rapporti della Pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al
Governo per l’emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche
e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione (esame S. 2243 già
approvato dalla Camera) – relatore Andrea Pastore
(Pdl-Abruzzo)
· Martedì 19 ottobre, ore 15.00
– Senato, commissioni Bilancio, Industria e Politiche Ue, sede
consultiva.
In Italia e
nel mondo - Appuntamenti della settimana dal 18 al 24 ottobre
2010
Lunedì 18 ottobre
· Pisa: Il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, alla Cerimonia di celebrazione del bicentenario di fondazione della
Scuola Normale Superiore, Teatro Verdi, ore 11;
· Roma: Conferenza stampa di presentazione dello
studio congiunto ConfimpreseItalia/Confapi/Link Campus University "Generazioni
di Confine". Partecipano, fra gli altri, il presidente Confimprese Italia, Guido
D'Amico e il presidente Confimprese Roma, Alessio Russo – Hotel la Griffe – Via
Nazionale 13, ore 11;
· Roma: Csm, plenum straordinario con il ministro
della Giustizia, Angelino Alfano – Palazzo Marescialli – Piazza Indipendenza,
ore 16;
· Roma: Il presidente della Camera Gianfranco Fini
alla Cerimonia di insediamento nella carica di Presidente della Corte dei Conti
di Luigi Giampaolino – Camera, ore 11;
· Roma: Federalismo: seminario su "Fabbisogni
standard e decisioni di finanza pubblica nell'attuazione del federalismo
fiscale", con Rosy Bindi, Enrico La Loggia, Alberto Zanardi – Camera, sala del
Mappamondo, ore 9,30;
· Roma: il vice Presidente del Senato Vannino Chiti
riceve lo Speaker del Senato del Canada Noel Kinsella – Senato, ore
16;
· Roma: Seconda conferenza nazionale
sull'efficienza energetica "Integrare l'efficenza energetica con le
rinnovabili". Intervengono, fra gli altri, Alessandro Ortis, presidente AEEG e
Stefano Saglia, Sottosegretario ministero Sviluppo Economico (Piazza
Montecitorio 121/a, ore 9;
· Roma: presidio Cgil contro il ddl lavoro – Camera
dei deputati, ore 15;
Mercoledì 20 ottobre
· Quirinale: il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano Cerimonia di insediamento della IX Consiliatura del Cnel – Villa
Lubin, ore 11;
Giovedì 21 ottobre
Venerdì 22 ottobre
Domenica 24 ottobre
“C’è una notizia che giunge da Bruxelles che non
solo è una bella notizia, ma è anche una conferma che, se l’Italia vuole essere
autorevole in campo agricolo presso le istituzioni europee, diventa categorico
ed essenziale il rispetto delle regole. Ed è proprio perché di recente abbiamo
rispettato le regole che l’Italia non dovrà pagare multe all’Europa perché per
la campagna 2009-2010 non è stata sforata per la prima volta la quota di
produzione del latte”. È questa una dichiarazione del ministro delle Politiche
agricole Giancarlo Galan, diffusa pochi minuti fa con un comunicato stampa, in
merito alla vicenda delle quote latte e degli splafonatori, che, secondo il
numero uno del Mipaaf questa volta avrebbero rispettato le quote di produzione.
“Continuare a rispettare le regole – ha proseguito Galan – non indulgendo al
fascino di scorciatoie da furbetti contribuirà a far accrescere la credibilità e
l’autorevolezza di cui abbiamo bisogno, nel momento in cui cominciamo a
discutere in Consiglio europeo del futuro della Pac”.
Il ministro ha poi ricordato che l’Europa ha
messo in campo l’ufficio europeo antifrode (Olaf) per fornire assistenza alle
forze dell’ordine del nostro Paese nel contrasto alle truffe sulle quote latte,
collaborazione grazie alla quale, nei mesi scorsi, “il Tribunale di Pordenone,
nei mesi scorsi, ha condannato a tre anni e mezzo di
carcere due persone riconosciute colpevoli di frode per
circa 20 milioni di euro”.
“La Commissione europea ha giudicato valida una
proposta quadro nazionale di azione agroambientale, da inserire nei programmi di
sviluppo rurale (Psr), a favore delle regioni tabacchicole”. Nonostante questo
punto positivo, il nodo che rimane da sciogliere “è quello dell'importo del
pagamento agroambientale da corrispondere ai beneficiari”, ritenuto eccessivo da
Bruxelles. Lo ha chiarito il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan
rispondendo per iscritto a un’interrogazione presentata da Mario Pepe del Pd
(Campania), che chiedeva quali interventi il governo intendesse promuovere per
sostenere la filiera del tabacco. Alla fine di aprile 2010, ha aggiunto Galan,
grazie a un suo intervento in sede comunitaria, la Commissione ha dato la
propria disponibilità “a valutare ipotesi di pagamento più elevato negli anni
iniziali, ove le Regioni siano in grado di dimostrare, con dati oggettivi,
maggiori oneri per i produttori nella fase di adesione alla nuova misura”. Lo
schema di azione, ha proseguito il ministro, è stato trasmesso alle Regioni
interessate affinché, sulla base delle procedure previste dal regolamento (CE)
n. 1698/05 sui Piani di sviluppo rurale, provvedano a modificare il proprio
Piano, adattando la proposta quadro in base alle specificità regionali. Fatto
questo, ogni singola amministrazione dovrà negoziare l'approvazione dell'azione
con la Commissione Ue. Infine, ha ricordato il ministro, a sostegno del tabacco
si può ricorrere sempre nell’ambito dei Psr, alla misura 144 - Aziende agricole
in via di ristrutturazione in seguito alla riforma dell'organizzazione comune di
mercato, che prevede l'utilizzo delle risorse anche per i produttori di oro
verde. Questa misura, permette in particolare di erogare, per azienda, un aiuto
forfettario decrescente negli anni 2011, 2012 e 2013, pari rispettivamente a
4.500 euro, 3mila euro e 1.500 euro.
Il profilo che sta assumendo la nuova Politica agricola comune (Pac) per il dopo 2013, anno in cui entrerà a pieno regime la riforma voluta da Bruxelles, ha delle caratteristiche “in larga parte condivisibili”. È quanto dichiarato dal segretario generale della Uila Stefano Mantegazza che, in un comunicato diffuso oggi, si dice particolarmente d’accordo sul fatto che gli aiuti diretti siano più snelli e selettivi e sul fatto che alla Pac venga affidato il compito di affrontare nuove sfide fra le quali la lotta ai cambiamenti climatici e la necessità di una maggiore produzione che porti con sé la stabilizzazione e il sostegno dei redditi degli agricoltori. “Condividiamo – si legge nella nota del sindacato – le scelte di legare una parte delle risorse della Pac alla quantità e alla qualità del lavoro e quella di ritornare, per alcune produzioni specifiche, ad aiuti accoppiati”. Il segretario generale sottolinea infatti come queste siano due indicazioni per le quali la Uila si è sempre battuta e per le quali “continueremo, insieme alle altre due organizzazioni sindacali e al sindacato europeo, a portare avanti le nostre proposte, affinché vengano recepite nella direttiva finale”. Unica nota stonata nel contesto interessante e positivo, secondo il sindacato, la mancanza di una proposta italiana. Mantegazza conclude infatti invitando il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, a convocare tutte le parti interessate per elaborare una proposta italiana per la Pac post 2013. “L’Italia è il paese che più attende risposte sul versante agricolo – scrive il segretario – e dobbiamo evitare quindi di arrivare quando la partita sarà chiusa e quando potremo chiedere solo le solite deroghe all’applicazione della nuova politica agricola comunitaria”.
Il Sistri – sistema informatico di controllo
della tracciabilità dei rifiuti – avrebbe dovuto entrare a pieno regime lo
scorso primo ottobre, ma a seguito di numerose denunce sui ritardi nella
consegna dei necessari strumenti informatici (chiavette usb e black box) e di
alcune difficoltà tecniche di applicazione, il ministero dell’Ambiente con un
decreto (28 settembre 2010, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale serie generale
n. 230 del primo ottobre) ne ha previsto l’entrata in vigore
graduale.
In pratica, il provvedimento fissa al 30 novembre
2010 il termine per la consegna di chiavette e black box, rinvia al 31 dicembre
2010 la data limite per l'uso della documentazione cartacea e fa slittare le
sanzioni previste dal nuovo sistema a partire dal primo gennaio
2011.
Queste misure non risolvono, però, un altro
dubbio sulla funzionalità tecnica del Sistri, legato alle sue modalità di
interoperabilità. Infatti, i documenti di specifica sono stati pubblicati solo
sul portale Sistema e alcuni di essi non sono scaricabili mentre altri riportano
la dicitura di bozza. La mancata pubblicazione di questi sulla Gazzetta
ufficiale rende di fatto impossibile verificare le responsabilità in caso di
errore nella scrittura dei dati nel Sistri da parte dei software gestionali
delle imprese.
Con un’interrogazione a risposta scritta
indirizzata al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, Francesco Ferrante
(Pd-Umbria) chiede al governo di risolvere quest’ulteriore problematica,
emanando un decreto ministeriale con le indicazioni e informazioni tecniche per
rendere interoperabili i software gestionali con il
Sistri.
È iniziato l’esame in sede referente, da parte
della commissione Agricoltura di palazzo Madama, del disegno di legge con le
nuove disposizioni in fatto di etichettatura e qualità dei prodotti
agroalimentari, approvato il 6 ottobre scorso dalla
Camera.
Durante la seduta di ieri, il relatore Tomaso
Zanoletti (Pdl-Piemonte) ha illustrato al gruppo di lavoro il contenuto del
provvedimento, suddiviso in nove articoli.
In particolare, con l’articolo 1 si estendono a
tutto il territorio nazionale le disposizioni che promuovono la stipula di
contratti di filiera e di distretto, previste nell'articolo 66 della legge n.
289/2002 (Finanziaria 2003), finora limitate alle sole aree
sottoutilizzate.
L’articolo 2, introdotto dalla Camera, incrementa
di 25 milioni di euro, per ciascuno degli anni del triennio 2010-2012, le
risorse del Fondo per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in
agricoltura.
L'articolo 3, anch'esso introdotto a
Montecitorio, è finalizzato alla concessione di agevolazioni alle imprese
agricole cooperative a mutualità prevalente, in modo da favorire le operazioni
di concentrazione, con la possibilità di usufruire anche di un credito
d'imposta.
L’articolo 4, poi, introduce disposizioni
finalizzate a rafforzare la tutela e la competitività dei prodotti a
denominazione protetta (Dop), stabilendo, tra l’altro, che le sanzioni previste
per la violazione delle norme nell'utilizzo del latte in polvere siano
raddoppiate, e detta nuove misure a tutela dei consumatori in ordine alle
indicazioni Dop nelle etichettature delle miscele di
formaggi.
L'articolo 5 introduce norme di salvaguardia
delle produzioni italiane di qualità, apportando diverse modifiche alla legge n.
1096/1971, in materia di attività sementiera, che dispongono sanzioni
amministrative da 2000 a 4000 euro per diverse violazioni quali esercizio della
produzione senza la necessaria autorizzazione, violazione di norme sulla
detenzione dei prodotti nei locali di vendita, omissione o irregolare tenuta dei
registri, violazione di norme sulle condizioni per l'immissione in commercio dei
prodotti.
L’articolo 6 integra la disciplina prevista
all'articolo 3 del dlgs n. 109/1992 di attuazione delle direttive 89/395/CEE e
89/396 CEE sull’etichettatura alimentare, introducendo l'obbligo di riportare
nell'etichettatura l'indicazione del luogo di origine o di
provenienza.
Durante il passaggio a Montecitorio, è stato
aggiunto, in conformità alla normativa dell’Unione europea, anche l'obbligo
d’indicazione dell’eventuale utilizzazione di ingredienti che derivano da
organismi geneticamente modificati (ogm) in qualunque fase della catena
alimentare.
L’articolo 7, poi, prevede ulteriori disposizioni
per rafforzare le misure a tutela dei prodotti alimentari previste dall’articolo
precedente, ma relative ad alimenti ottenuti da materie prime agricole prodotte
in Italia o negli altri Paesi comunitari ed
extracomunitari.
In pratica, si prevede la necessità delle
informazioni sul luogo di origine o di provenienza delle materie, fondamentali
per non indurre in errore il consumatore medio, come previsto dal Codice del
consumo (dlgs n. 206/2005), e l’omissione di queste informazioni costituisce una
pratica commerciale ingannevole ai sensi dell’articolo 22 dello stesso
Codice.
L’articolo 8 modifica la disciplina sanzionatoria
prevista dalla legge n. 281/1963, in materia di preparazione e commercio dei
mangimi.
Infine, l’articolo 9 riguarda la produzione di latte di bufala e stabilisce che gli allevatori bufalini sono obbligati ad adottare strumenti per la rilevazione, certa e verificabile, della quantità di latte prodotto giornalmente da ciascun animale, secondo le modalità disposte con un decreto del ministro delle Politiche agricole, sentite le regioni interessate.
Background:
- 20 febbraio 2009: su proposta del ministro
delle Politiche agricole, Luca Zaia, il Consiglio dei ministri approva il testo
per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare. Nel disegno
di legge presenti misure finalizzate, in particolare, al contrasto delle frodi
nel settore, a una migliore funzionalità delle società controllate e a un
efficace impiego delle risorse destinate al comparto. Tra l’altro il
provvedimento rafforza la tutela della competitività dei prodotti a
denominazione protetta, incentiva la produzione di energia da biomasse e
stabilisce una nuova disciplina delle etichettature dei prodotti
agroalimentari;
- 4 marzo 2009: presentato dal governo alla
Camera e assegnato all’esame in sede referente della commissione
Agricoltura;
- 5 novembre 2009: approvato in commissione e
trasmesso all’Aula di Montecitorio;
- 9 febbraio 2010: il provvedimento è nell’odg
dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio, ma il testo non viene
trattato;
- 10-11 febbraio 2010: dopo che il governo viene
battuto sulla votazione di alcuni emendamenti, l’Aula accoglie la proposta di
Paolo Russo (Pd-Campania), presidente della commissione Agricoltura, di rinviare
il testo al gruppo di lavoro referente (XIII commissione
Agricoltura);
- 21 aprile 2010: la commissione Agricoltura
riprende brevemente e rinvia subito la discussione del testo, senza trattare gli
emendamenti;
- 6 maggio 2010: la commissione Agricoltura
rinvia ancora la discussione del testo;
- 24 maggio 2010: scade il termine per la
presentazione degli emendamenti;
- 22 settembre 2010: la commissione Agricoltura
conclude l’esame degli emendamenti, respingendo quello di Anita Di Giuseppe
(Idv-Lombardia), finalizzato a sopprimere l’articolo 40-bis, introdotto nel
decreto legge 78/2010 sui conti pubblici (convertito dalla legge 122/2010), con
cui è stata prevista la proroga del versamento delle rate per il ripiano delle
multe relative allo sforamento delle quote latte;
- 23-28 settembre 2010: pareri favorevoli dalle
commissioni in consultiva sul nuovo testo, via libera per l’Aula dal XIII gruppo
di lavoro referente: - 30 settembre 2010: parere all’Aula della
Bilancio;
- 5-6 ottobre 2010: l’Aula vota il provvedimento
stralciando quasi tutti gli articoli del testo, tranne quelli relativi alle
nuove disposizioni in materia di etichettatura finalizzati a rafforzare la
tutela sui prodotti agroalimentari di qualità.
- 7 ottobre: Montecitorio trasmette al Senato il
provvedimento.
Via libera dalle commissioni Bilancio di
Montecitorio e palazzo Madama allo schema di Decisione di finanza pubblica,
relativo agli anni 2011-2013.
Durante la seduta di ieri della V commissione
della Camera, è intervenuto il sottosegretario all’Economia Luigi Casero che ha
esortato i deputati dell’opposizione, che avevano giudicato come già superato il
documento, a contestualizzare quanto sta accedendo in Europa e a non soffermarsi
su questioni di dettaglio senza tenere nel debito conto la situazione
macroeconomica di riferimento.
In particolare, il quadro prefigurato dal governo
nello schema di Decisione è fortemente influenzato dalla globalizzazione, che ha
spostato i rapporti dal livello statale a quello continentale, e dalla crisi
economica, che ha influito negativamente sulle proiezioni di sviluppo
nazionale.
Comunque, ha sostenuto il sottosegretario, la
speculazione finanziaria determinata dalla congiuntura sfavorevole non ha
colpito l'Italia allo stesso modo di altri Paesi europei, malgrado l'alto
livello del debito pubblico, grazie alle alte potenzialità della sua economia e
alla propensione al risparmio dei cittadini.
Questi punti di forza del Paese vanno però
valorizzati utilizzando un nuovo schema di programmazione, tenendo ben presente
che nell'attuale contesto non è possibile finanziare una politica economica
espansiva attraverso l'aumento della spesa pubblica, sia perché questa
impostazione non convince l’esecutivo, sia perché non sarebbe comunque possibile
visti i vincoli europei.
Per questi motivi, ha concluso Casero, è
necessario puntare sull’innovazione e sulla competitività, operando una scelta
tra l'utilizzo della leva fiscale o un sistema di contributi, su cui il
Parlamento dovrà svolgere un dibattito sereno in modo da giungere a una
posizione la più condivisa possibile.
Ricordiamo che durante la giornata di ieri il
testo ha ricevuto il via libera anche dalla commissione Ambiente di palazzo
Madama, mentre nel pomeriggio di oggi la Decisione di Finanza pubblica sarà al
vaglio delle Aule dei due rami del Parlamento.
La commissione Affari costituzionali del Senato
avvierà probabilmente solo nel corso della prossima settimana le votazioni, in
sede referente, delle numerose modifiche presentate al disegno di legge
collegato alla Finanziaria 2010 che detta disposizioni di semplificazione
amministrativa e introduce la Carta dei doveri. Nella seduta di ieri il gruppo
di lavoro (che esamina il testo in sede referente) si è infatti limitato a
prendere atto degli emendamenti presentati, tra cui tre riferiti all’articolo
15, inserito nel testo a Montecitorio, che introduce procedure telematiche per
gli elenchi agricoli tenuti dell’Inps. In particolare si segnala la proposta
15.2 a firma del relatore Andrea Pastore (Pdl-Abruzzo), che riscrive interamente
l’articolo lasciandolo però in pratica invariato nei contenuti. La disposizione
stabilisce che l’Istituto pubblichi sul proprio sito internet, entro il mese di
marzo di ogni anno, gli elenchi dei lavoratori agricoli che sulla base delle
giornate di occupazione dichiarate dai datori di lavoro hanno diritto alle
indennità previste dalla legge.
Sette emendamenti sono stati inoltre presentati all’articolo 14, introdotto alla Camera, che modifica l'articolo 53 del dlgs 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui viene riscritto integralmente il comma 5, prevedendo semplificazioni per la definizione delle modalità di tenuta della documentazione sulla valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro. Tra le proposte riferite a questa disposizione una (14.5) è del relatore e aggiorna il termine entro cui il ministero del Lavoro di concerto con i dicasteri dell’Economia e della salute e d’intesa con la Conferenza Stato Regioni dovrà adottare i decreti di semplificazione, spostando la data fissata al 31 dicembre prossimo al 31 dicembre 2011.
Background
Governo:
- 12 novembre 2009: il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta, approva il disegno di legge “Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione” Il provvedimento viene collegato alla manovra finanziaria 2010.
Iter Camera:
- 12 febbraio 2010: il disegno di legge 3902 è
trasmesso alla Camera;
- 2 marzo 2010: il presidente della Camera,
Gianfranco Fini, stralcia dal testo governativo alcuni articoli dichiarati non
confermi ai contenuti propri di un collegato alla Finanziaria. Nasce così il ddl
3209-bis che viene assegnato all’esame in sede referente della commissione
Affari costituzionali, con relatore Andrea Orsini (Pdl-Toscana). È inoltre
richiesto il parere in sede consultiva di tutti gli altri gruppi di
lavoro.
- 16 marzo-16 maggio 2010: la commissione Affari
costituzionali discute il testo introducendo, su iniziativa del relatore,
numerose novità tra cui due nuovi articoli elettronica relativi agli elenchi
agricoli Inps e a modifiche alla Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di
lavoro (dlgs 81/2008);
- 17 maggio-18 maggio 2010: l’Aula svolge la
discussione generale ma, sulla base di alcuni rilievi espressi nel parere dato
in consultiva dalla Bilancio, rinvia il testo alla commissione di merito per
apportare alcune correzioni;
- 20 maggio 2010: la commissione Affari
costituzionali riesamina il testo e lo rimanda all’Aula;
- 9 giugno 2010: l’Aula dà il via libera al provvedimento per il Senato.
Iter Senato
- 10 giugno 2010: il disegno di legge 2243,
trasmesso a palazzo Madama, è assegnato in sede referente alla commissione
Affari costituzionali, con relatore Andrea Pastore (Pdl-Abruzzo, presidente
della commissione bicamerale per la semplificazione normativa). Sul
provvedimento è inoltre richiesto il parere in sede consultiva di tutte le altre
commissioni;
- 23 giugno 2010: la commissione Affari
costituzionali avvia la discussione generale con l’illustrazione del
testo;
- 29 giugno 2010: il primo gruppo di lavoro
decide di svolgere audizioni informali dei rappresentanti di Anci, Upi,
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, sindacati,
autorità indipendenti, DigitPA, Formez e di esperti. E’ inoltre avviato l’esame
del testo nelle commissioni in sede consultiva, tra cui la Sanità per la quale è
relatore Raffaele Calabrò (Pdl-Campania);
- 13 settembre-12 ottobre 2010: pareri dalle
commissioni in sede consultiva. Conclusione della discussione generale in Affari
costituzionali (referente) e presentazioni emendamenti.
Il ministero delle Politiche agricole ha avviato
le procedure per l’erogazione dei contributi previsti per le assicurazioni
agevolate nel settore vitivinicolo, nella misura massima, fissata dalla legge
all’80% del costo delle polizze con soglia di danno e al 50% di quelle senza
soglia. Lo ha annunciato in un nota il responsabile del Mipaaf Giancarlo Galan,
evidenziando come l’avvio di queste procedure sia un risultato “eccezionale”,
che permetterà per la prima volta agli imprenditori agricoli interessati di
ricevere in un’unica soluzione il contributo pubblico previsto entro ottobre,
quindi in netto anticipo rispetto agli anni passati. Una velocizzazione che si è
resa possibile grazie al coordinamento del ministero, alla collaborazione di
Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e degli Organismi pagatori
regionali, che hanno permesso l’ottimizzazione delle risorse disponibili, in
parte originariamente destinate ad altre misure che hanno riscosso minore
successo.
Prima della fine del mese, dunque, i viticoltori
che nella campagna 2010 hanno sottoscritto polizze assicurative a difesa dei
vigneti dalle avversità atmosferiche, riceveranno circa 36 milioni di euro,
interamente messi a disposizione dall’Unione europea.
Per quanto riguarda i settori produttivi diversi
dall’uva da vino, in favore dei quali si è deciso di attivare il cofinanziamento
comunitario previsto dell’articolo 68 del regolamento Ce 73/2009, fa inoltre
sapere il ministero, oltre alle risorse nazionali attivate con la Finanziaria
2010, non è ancora possibile effettuare previsioni attendibili, dato che la
campagna è ancora in corso, ma i pagamenti ai singoli produttori saranno avviati
a partire dal prossimo mese di dicembre. A riguardo Galan ha evidenziato come se
da un lato è vero che il coinvolgimento dei fondi comunitari “complica
enormemente le procedure di gestione delle polizze assicurative agevolate in
agricoltura, è pure vero che questo diventa indispensabile in un quadro di
risorse nazionali sempre più carenti ed in vista della riforma della politica
agricola comune, nel cui contesto le assicurazioni agevolate potrebbero essere
proposte anche come sistema generalizzato a difesa del reddito degli
agricoltori, non solo nei casi di calamità naturali dovute ad avversità
atmosferiche”.
Il ministro ha quindi concluso con un richiamo al
mondo del credito: “Mi attendo ora – ha concluso – una maggiore attenzione anche
da parte del mondo bancario, a cui le associazioni dei produttori (Consorzi di
difesa) si devono rivolgere per ottenere le necessarie anticipazioni
finanziarie, che sembra non avere particolare fiducia nei nuovi strumenti di
intervento, quando invece questi stanno dimostrando tutta la loro efficacia, sia
in termini di entità delle risorse disponibili, sia per quanto concerne il
rispetto dei tempi di erogazione dei contributi pubblici
stanziati”.
L’asse di maggioranza formato da Popolo della
libertà (Pdl), Lega Nord, Futuro e libertà per l’Italia (Fli) e Movimento per le
autonomie (Mpa) ha rispettato i patti della vigilia e le presidenze delle
commissioni parlamentari, per il cui rinnovo si votava oggi, sono state
riconfermate in toto.
Andando con ordine, a Montecitorio, la tenuta
degli accordi pre-voto è stata dimostrata principalmente dalla maggioranza
bulgara (40 preferenze su 48) con la quale Giulia Bongiorno (Fli-Lazio),
vicinissima al presidente della Camera Gianfranco Fini, è stata confermata alla
guida della commissione Giustizia. In scioltezza hanno superato la prova, e
saranno ancora presidenti delle rispettive commissioni: Donato Bruno
(Pdl-Puglia) alla Affari costituzionali; Stefano Stefani (Lnp-Veneto) alla
Affari esteri; Edmondo Cirielli (Pdl-Campania) alla Difesa; Giancarlo Giorgetti
(Lnp-Lombardia) alla Bilancio; Gianfranco Conte (Pdl-Lazio) alla Finanze; Angelo
Alessandri (Lnp-Emilia Romagna) alla Ambiente; Mario Valducci (Pdl-Lombardia)
alla Trasporti; Manuela Dal Lago (Lnp-Veneto) alla Attività produttive; Silvano
Moffa, altro esponente di spicco di Fli, eletto nel Lazio, alla Lavoro; Giuseppe
Palumbo (Pdl-Sicilia) alla Affari sociali; Paolo Russo (Pdl-Campania) alla
Agricoltura e Mario Pescante (Pdl-Lazio) alla Politiche Ue. L’unico “inghippo”
alla Camera si è verificato in commissione Cultura dove, per la conferma di
Valentina Aprea (Pdl-Lombardia) è stato necessario il ballottaggio con Beppe
Giulietti (Idv-Piemonte). Alla seconda “tornata elettorale” la Aprea ha poi
incassato 25 voti contro i 3 del suo avversario, il resto delle schede sono
state bianche e una nulla.
L’accordo politico per il rinnovo delle
presidenze delle commissioni ha tenuto anche a palazzo Madama. Se alla Camera la
situazione più delicata era rappresentata dalla conferma della Bongiorno, al
Senato, la partita principale si giocava intorno alla rielezione, in commissione
Finanze, di Mario Baldassarri (Marche), l’unico esponente di Futuro e libertà a
presiedere un gruppo di lavoro tra i senatori. Prova superata con 14 voti a
favore, 9 schede bianche e un assente (il senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi).
Manterranno inoltre il loro posto: Carlo Vizzini (Pdl-Sicilia) alla Affari
costituzionali; Filippo Berselli (Pdl-Emilia Romagna) alla Giustizia; Lamberto
Dini (Pdl-Lazio) alla Affari esteri; Giampiero Cantoni (Pdl-Lombardia) alla
Difesa; Antonio Azzollini (Pdl-Puglia) alla Bilancio; Guido Possa
(Pdl-Lombardia) alla Istruzione; Luigi Grillo (Pdl-Puglia) alla Lavori pubblici;
Paolo Scarpa Bonazza Buora (Pdl-Veneto) alla Agricoltura; Cesare Cursi
(Pdl-Lazio) alla Industria; Pasquale Giuliano (Pdl-Campania) alla Lavoro;
Antonio Tomassini (Pdl-Lombardia) alla Sanità; Antonio D’Alì (Pdl-Sicilia) alla
Ambiente e Rossana Boldi (Lnp-Piemonte) alla Politiche Ue.
Via libera, con osservazioni e rilievi, da parte
delle commissioni Industria e Giustizia di palazzo Madama allo schema di decreto
legislativo di attuazione della direttiva 2008/98/CE sui rifiuti. La commissione
Giustizia ha concluso questa mattina l’esame del testo, approvando un parere
favorevole con rilievi (non ancora pubblicato). Già nella seduta di ieri, il
gruppo di lavoro aveva comunque espresso perplessità sulla facoltà del governo
di emanare una serie di decreti legislativi in materia di tutela ambientale e
gestione dei rifiuti, e sul regime sanzionatorio da applicare alle violazioni
del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), osservazioni
che con ogni probabilità formeranno oggetto del parere approvato. Il gruppo di
lavoro Industria ha invece concluso l’esame già nella giornata di ieri,
accogliendo un parere con osservazioni articolato. Tra le richieste
all’esecutivo, al punto 5) “si auspica che gli strumenti di attuazione delle
nuove norme vengano introdotti con gradualità e con modalità semplificate”,
soprattutto in considerazione dell’aumento delle sanzioni previste dal testo.
Inoltre, a causa delle disfunzioni riscontrate finora nella messa in opera del
Sistri (chiavette USB malfunzionanti, difficoltà nei collegamenti alla rete,
numero verde intasato), la commissione chiede di prorogare per almeno sei mesi
la sussistenza delle modalità di registrazione cartacea e informatica, avviando
il sistema in una fase di sperimentazione complessiva che escluda i piccoli
produttori. Sempre nel parere, al punto 6), la commissione Industria segnala la
necessità di garantire la presenza nell’albo dei gestori ambientali delle
categorie commercio, industria, artigianato e cooperazione. Infine, via libera
anche dalla Bilancio di Montecitorio, che dopo aver ottenuto chiarimenti dal
governo sui profili di carattere finanziario, ha approvato ieri un parere con
rilievi sul testo.
Secondo i dati diffusi dall’Inea (Istituto
nazionale di economia agraria), l’Italia sarebbe tra gli ultimi Paesi in Europa
per i giovani (under 40) impiegati in agricoltura, mentre vanterebbe invece una
vasta presenza nel comparto di “over 65”. Per ovviare a questa situazione,
nell’estate del 2009 l’allora ministro delle Politiche agricole Luca Zaia aveva
lanciato il progetto Rinascimento Verde, inserito nel decreto anticrisi dello
scorso anno (78/2009). L’iniziativa prevedeva l’assegnazione di terre demaniali
a giovani agricoltori, con l’obiettivo di creare, nel giro di tre anni, mille
imprese e 6mila nuovi posti di lavoro. Tuttavia, non vi sono stati sviluppi,
come già denunciato dalle associazioni dei giovani imprenditori auditi in
commissione Agricoltura di palazzo Madama. Con un’interrogazione a risposta
immediata, indirizzata all’attuale titolare del dicastero Giancarlo Galan, Maria
Teresa Bertuzzi (Pd-Emilia Romagna) chiede di sapere se il progetto sia stato
effettivamente attivato, e di conoscere l’esatto ammontare delle risorse a
disposizione della piccola proprietà contadina, stanziate dalla legge 296/2006
(Legge Finanziaria 2007) per il ripristino della quota dovuta ai giovani
imprenditori agricoli.
La commissione Agricoltura di Montecitorio
esaminerà in sede referente la proposta di legge “Disciplina dell’agricoltura
biologica”, presentata il 10 settembre scorso da Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) e
assegnata al gruppo di lavoro durante la seduta di ieri. Il testo del
provvedimento è identico a quello (C. 2867) firmato da Giacomo Stucchi
(Lnp-Lombardia), già assegnato alla XIII commissione della Camera il 22 gennaio
scorso, il cui esame non è ancora iniziato. Composta da 40 articoli, la proposta
di legge disciplina diversi aspetti, dal divieto di impiego di organismi
geneticamente modificati (ogm), all’adeguamento del sistema di controllo alle
nuove norme previste dal regolamento 834/2007 CE, fino all’introduzione di uno
specifico logo per valorizzare i prodotti biologici italiani. Il testo
disciplina inoltre le procedure d’importazione dei prodotti e il sistema di
informazione nazionale sull’agricoltura biologica (Sinab), prevedendo infine il
consumo di alimenti biologici nella ristorazione
collettiva.
Alla data del 31 agosto lo stato di avanzamento
del Fondo agricolo di sviluppo rurale (Feasr) in Italia è del 16,7% del totale,
percentuale che al Centro-nord sale al 21,3% e che nel Mezzogiorno scende al
12,6%. Nel Sud nessuna Regione ha raggiunto il livello di spesa per evitare il
disimpegno automatico a fine anno, con picchi di ritardo in Puglia (ferma al 7%
del totale) e Calabria (al 9,7%).
Tenendo conto di questi dati, non è più
rinviabile il “piano per il Mezzogiorno” più volte annunciato dal governo. Con
un’interrogazione a risposta in commissione la senatrice dell’Udc Adriana Poli
Bortone (eletta in Puglia, già ministro delle Risorse agricole nel primo governo
Berlusconi) chiede all’esecutivo di affrontare il problema con le Regioni
interessate per evitare il disimpegno, dando vita a un coordinamento che
assicuri supporti tecnici efficaci, per accelerare la spesa e snellire la
burocrazia a vantaggio delle politiche agricole e di una migliore programmazione
degli interventi e delle risorse.
A rischio la riforma universitaria fortemente
voluta dal ministro dell’Istruzione Mariastella
Gelmini. Durante la seduta di ieri, la commissione
Bilancio di Montecitorio ha potuto iniziare l’esame della relazione tecnica
aggiornata del provvedimento, che avrebbe dovuto essere già inviata dalla
Ragioneria del ministero dell’Economia al momento del passaggio del testo dal
Senato, avvenuto il 29 settembre scorso.
La nuova relazione, che comprende anche note
tecniche relative alle modifiche adottate dalla commissione referente (Cultura)
della Camera, boccia senza appello la copertura finanziaria della nuova
normativa, soprattutto per quanto riguarda l'assunzione di novemila professori
di seconda fascia (associati) entro il 2016.
La commissione Bilancio, a seguito di queste
novità, ha rallentato i lavori e ieri la conferenza dei capigruppo, di
Montecitorio nel tardo pomeriggio, ha deciso di rinviare a venerdì l'arrivo del
disegno di legge in Aula, purché venga trovato un accordo, visto che oltre al no
dell'opposizione anche Fli e Lega contestano le modifiche approvate alla
Camera.
Comunque, sempre nella giornata di ieri, il
provvedimento ha incassato il via libera, in sede consultiva, dalla commissione
Finanze che ha approvato un parere favorevole.
Il ddl di riforma degli atenei rischia a questo
punto, nonostante la presa di posizione del ministro Gelmini che avrebbe
addirittura minacciato le dimissioni di fronte al “no” di Tremonti, uno stop di
almeno due mesi. Oggi infatti il governo approverà il disegno di legge di
stabilità, ovvero la nuova manovra finanziaria, dando il via alla sessione di
bilancio che terrà impegnate le Camere almeno fino dicembre. A intermediare tra
la responsabile del Miur e il titolare del Mef sarebbe intervenuto il premier
Silvio Berlusconi che avrebbe rassicurato la Gelmini sul fatto che in qualche
modo il Parlamento porterà a termine la riforma degli
atenei.
L’interrogazione presentata il 6 ottobre scorso a
Montecitorio da Angelo Zucchi (Pd-Lombardia) nella quale si chiedeva al ministro
delle Politiche agricole Giancarlo Galan di fare chiarezza sulla questione della
pluralità di ruoli ricoperti dai manager degli entri controllati dal Mipaaf, è
stata ripresentata in versione identica dalla stesso deputato nel corso della
seduta di ieri. Unica differenza tra i due documenti è che il primo era
un’interrogazione a risposta in commissione e la seconda, invece, è stata
presentata come interrogazione e risposta scritta. Con ogni probabilità Zucchi
ha voluto agire in questo modo per sollecitare la risposta del
governo.
Ora è ufficiale. Il disegno di legge sulla
riforma degli atenei approderà in Aula a Montecitorio solo dopo la sessione di
bilancio, ovvero non prima della seconda metà di novembre. A deciderlo poco fa
la conferenza dei capigruppo della Camera che ha fissato il nuovo calendario dei
lavori dell’Assemblea togliendo il provvedimento dall’ordine del giorno della
seduta già prevista per domani. Sul testo, come è noto, è arrivato ieri lo stop
della commissione Bilancio che ha evidenziato la mancanza della necessaria
copertura finanziaria del provvedimento e in particolare delle nuove
diposizioni, introdotte dalla commissione Cultura della Camera, relative
all'assunzione di novemila professori di seconda fascia (associati) entro il
2016.
Il rinvio della discussione del provvedimento ha
determinato nuove tensioni all’interno dell’esecutivo, e in particolare tra il
ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e il responsabile dell’Economia
Giulio Tremonti, che però poco fa, nel corso della conferenza stampa a palazzo
Chigi seguita al via libera del Consiglio dei ministri alla legge di stabilità
(ovvero la nuova Finanziaria), ha ammorbidito la propria posizione
sull’impossibilità di trovare i finanziamenti.
Tremonti ha infatti garantito "il massimo impegno
possibile" in termini di risorse da assegnare all’università. Tuttavia
l’intervento non avverrà con il disegno di legge di stabilità approvato oggi (e
su cui il governo ha già autorizzato la richiesta di fiducia), ma solo
attraverso il cosiddetto decreto "milleproroghe" di fine anno e non prima. “Col
provvedimento di fine anno - ha spiegato il ministro rispondendo ai giornalisti
- si aggiustano alcune voci che riteniamo meritevoli. Ovviamente - ha
sottolineato - devi fare la colonna delle esigenze e quella delle disponibilità.
Ma l'impegno sull'università è di mettere quanti più soldi possibili.
Sull'università e sugli ammortizzatori sociali, abbiamo ben chiare le esigenze
ma si fa con quel provvedimento, come da sempre”.
Con “una discussione assolutamente responsabile”
e “l’unanime condivisione delle opportunità e delle difficoltà che derivano
dalla finanza pubblica di un grande Paese, in un momento di difficoltà
economica”, il Consiglio dei ministri ha dato oggi il via libera al disegno di
legge di stabilità, ovvero la nuova Finanziaria. Ad annunciarlo il ministro
dell’Economia Giulio Tremonti nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi
seguita alla riunione dei ministri. Il provvedimento, ha spiegato Tremonti, è un
“documento molto tecnico, solo la fotografia dei conti pubblici”, annunciando di
aver già autorizzato l'ipotesi di fiducia in Parlamento.
Approvata la legge di stabilità, considerata
dall’Europa la base dello sviluppo, ha poi proseguito il responsabile del Mef,
deve essere ora formalmente avviata la seconda fase, quella appunto dello
sviluppo. E il rilancio dell’economia del Paese, secondo Tremonti, deve passare
attraverso alcuni punti quali: “Il nucleare, la pubblica amministrazione, il
Sud, la tematica dei rapporti sociali fino alla riforma fiscale”. Tutti
interventi, ha precisato, che verranno presentati all'Ecofin e che dovranno
essere “coerenti con il piano di stabilità”. Punto di partenza della fase di
sviluppo sarà però la riforma fiscale: Tremonti ha infatti annunciato che il 20
ottobre inizieranno gli incontri con istituzioni e parti sociali per mettere a
punto la richiesta di una delega al Parlamento per riformare il fisco. “Abbiamo
concordato che la prima riunione, agende permettendo, sarà più o meno mercoledì
per studiare lo schema di delega della riforma del fisco”, ha precisato
aggiungendo: “Convocheremo le parti sociali e poi quelle tecniche per
l'obiettivo molto ambizioso di ridisegnare il nostro sistema fiscale”.
Nell'attuale sistema, ha ricordato Tremonti, ci sono “242 regimi di esenzioni e
agevolazioni, questo vuol dire che l'eccezione è la regola”. Questo aspetto del
nostro fisco, ha detto, sarà uno dei punti “da discutere con le forze sociali ed
economiche”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti,
Tremonti , ha poi chiarito la propria posizione sul nodo dei finanziamenti per
il disegno di legge sulla riforma universitaria, la cui discussione alla Camera
è stata bloccata proprio dai rilievi del Mef sulla mancanza della necessaria
copertura economica. Uno stop che ha determinato nuove tensioni nell’esecutivo
con uno scontro, subito sedato dalla mediazione del premier Silvio Berlusconi,
tra Tremonti e il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Il responsabile
dell’Economia ha quindi garantito che metterà "il massimo impegno possibile" per
trovare le risorse da assegnare all’università., chiarendo che l’intervento non
potrà avvenire con il disegno di legge di stabilità approvato oggi, ma solo
attraverso il cosiddetto decreto "milleproroghe" di fine anno e non prima. “Col
provvedimento di fine anno - ha spiegato il ministro - si aggiustano alcune voci
che riteniamo meritevoli. Ovviamente - ha sottolineato - devi fare la colonna
delle esigenze e quella delle disponibilità. Ma l'impegno sull'università è di
mettere quanti più soldi possibili. Sull'università e sugli ammortizzatori
sociali, abbiamo ben chiare le esigenze ma si fa con quel provvedimento, come da
sempre”.
Nel corso della riunione di oggi il governo,
oltre alla legge di stabilità ha approvato, come già accadeva con la Finanziaria
e come confermato dalle nuove norme di contabilità pubblica, il disegno di legge
relativo al Bilancio di previsione 2011-2012 che contiene le previsioni di spesa
e di entrata dello Stato e di ogni singolo ministero.
Procede a rilento a palazzo Madama l’esame dello
schema di Decisione di finanza pubblica (Dfp): l’Aula ha proseguito la
discussione, avviata ieri pomeriggio, per tutta la seduta odierna, senza
giungere a conclusione. Il seguito dell’esame è stato quindi rinviato a martedì
19 ottobre prossimo, con la votazione di cinque proposte di risoluzione e dei
relativi emendamenti. Nella mattinata è anche intervenuto in Assemblea il
viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas, che ha riaffermato la validità della
politica economica dell’esecutivo e contestato le critiche circa una presunta
assenza di riforme, evidenziando come la legge delega sul federalismo fiscale e
quella sul bilancio pubblico siano i capisaldi di ogni futura riforma. Vegas ha
anche precisato che la Dfp (documento che ha sostituito il Dpef), pensata per
consentire una verifica ex ante delle compatibilità di bilancio, non sarà
ripresentata nei prossimi anni, in vista delle nuove regole europee in
materia.
Il documento ha avuto un iter più scorrevole
nell’Aula di Montecitorio, che ieri ha avviato e concluso la discussione, con
l’approvazione di una risoluzione firmata dalla maggioranza, che chiede al
governo di dare piena attuazione al federalismo fiscale e di ridurre
gradualmente la pressione fiscale. La risoluzione impegna poi l’esecutivo ad
approvare “un piano di rilancio” per il Mezzogiorno, con l’obiettivo del
riequilibrio infrastrutturale e del contrasto alla
disoccupazione.
“Seguo costantemente l’evoluzione del negoziato
in corso a Bruxelles sulla misura agroambientale del tabacco, da cui dipende il
futuro di una filiera di vitale importanza, anche perché offre occupazione ad
oltre 50mila lavoratori”. Lo afferma il ministro delle politiche agricole
Giancarlo Galan in un comunicato diffuso poco fa. La questione, ricorda il
ministro, è stata sottoposta in diverse occasioni, al commissario
all’Agricoltura Dacian Cioloş, e “anche oggi gli uffici del ministero delle
Politiche agricole hanno manifestato alla Commissione europea la più viva
attenzione per l’emergenza del settore e anche per l’esigenza di concludere al
più presto il negoziato in corso”.
“Nei prossimi giorni – annuncia infine Galan –
conto di incontrare di nuovo la Commissione, in modo da riferire di persona le
posizioni già espresse”.
Il sistema sanzionatorio previsto dallo schema di
decreto legislativo di attuazione della direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, con
cui si completa il Sistri, il Sistema di controllo della tracciabilità dei
rifiuti (Sistri) modificando il Codice ambientale (Dlgs 152/2006), appare “nel
suo complesso viziato da un difetto di sistematicità che raggiunge a volte
l'irragionevolezza”. A mettere in evidenza i limiti delle nuove norme, in
particolare dell’apparato di sanzioni legate al Sistri, la cui attuazione è
stata fatta slittare con un provvedimento del ministero dell’Ambiente che ne ha
previsto la piena operatività solo dal primo ottobre, è stata la commissione
Giustizia di palazzo Madama, nel parere approvato ieri e trasmesso alla
Ambiente. Nel documento predisposto dal relatore Sandro Mazzatorta
(Lnp-Lombardia) si evidenziano infatti alcune criticità nelle sanzioni
amministrative e penali previste e giudicate in alcuni casi eccessive e in altre
troppo lievi rispetto al tipo di violazione. Il gruppo di lavoro ha ribadito
inoltre (vedi ES 30794) che il testo è viziato da un eccesso di delega con
riferimento proprio all’inasprimento delle sanzioni. E’ questo il caso, si legge
nel parere approvato, “dei nuovi testi dell'articolo 255, comma 1, e
dell'articolo 258, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006 - così come
proposti dagli articoli 30 e 31 dello schema di dlgs - che aggravano sanzioni
già previste dall'ordinamento italiano. Da segnalare poi che nella prima
versione del documento messo a punto dal relatore, l’eccesso di delega veniva
segnalato anche con riguardo all’introduzione nel Codice ambiente dell’articolo
188-ter, previsto dall’articolo 15 dello schema di dlgs di attuazione della
direttiva 2008/98/Ce e in particolare sulla disposizione contenuta al comma 4.
Questa permette infatti di estendere, con decreto del ministero dell’Ambiente,
l'obbligo di iscrizione al Sistri di soggetti e settori ora esclusi, come quello
dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Questa
procedura, nel parere inizialmente proposto da Mazzatorta, veniva indicata in
contrasto con il principio costituzionalmente garantito del nullum crimen sine
lege (non c’è reato se non c’è legge), dal momento che “dall'obbligo di
iscrizione al Sistri consegue l'assunzione di specifici obblighi la cui
violazione è penalmente sanzionata”. Questa osservazione è stata però poi tolta
dal testo approvato. Mentre la Giustizia ha approvato il parere sul
provvedimento, la commissione Ambiente, chiamata a trasmettere i propri rilievi
al governo, ha proseguito la discussione, che potrebbe concludersi la prossima
settimana. Il relatore Orsi (Pdl) ha infatti presentato al gruppo di lavoro
quelli che saranno i contenuti su cui intende elaborare la proposta di parere
favorevole con osservazioni da inviare all’esecutivo. Nel documento, ha spiegato
Orsi, saranno svolte osservazioni sulla prossima entrata in vigore del Sistri e
sulle difficoltà di coordinamento tra la normativa comunitaria e la conseguente
disciplina nazionale di attuazione, con specifico riferimento alla
classificazione dei rifiuti speciali e alla trasposizione delle definizioni di
sottoprodotto e di terre e rocce da scavo, che troveranno completamento solo
nell’adozione di decreti ministeriali. Sulla definizione di questi
provvedimenti, il relatore ha osservato l’opportunità di coinvolgere le
Commissioni parlamentari. Nella proposta di parere favorevole saranno inoltre
affrontate le questioni relativa allo sgombero della neve e ai rifiuti connessi
alla gestione della rete autostradale. Particolare attenzione sarà inoltre
rivolta, ha poi concluso Orsi, “al coordinamento degli obiettivi di riciclo dei
rifiuti con quelli della raccolta differenziata ed alla individuazione degli
obiettivi di qualità del riciclo di carta, vetro, plastica e metalli,
prevedendo, ove possibile, anche il riciclo dei materiali
legnosi”.
Lunedì prossimo 18 ottobre, l’Assemblea di
Montecitorio tornerà per la sesta e forse ultima volta a discutere il disegno di
legge con la riforma del lavoro collegato alla manovra economica 2009. Il
provvedimento, già approvato dal Parlamento nel marzo scorso e rinviato alle
Camere dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che aveva criticato
l’estrema eterogeneità del testo e alcune disposizioni specifiche come quelle
sull’introduzione dell’arbitrato, come forma alternativa al ricorso al giudice
nelle controversie di lavoro. Ieri la commissione Lavoro, che ha riesaminato il
disegno di legge in sede referente, ha conferito il mandato al relatore Giuliano
Cazzola (Pdl-Emilia Romagna) a riferire favorevolmente in Aula sul testo
trasmesso a fine settembre dal Senato. Quindi, se l’Assemblea non apporterà nel
corso delle votazioni che dovrebbero esserci martedì 19 ottobre, nuove modifiche
il provvedimento sarà rinviato al Quirinale per la firma del Capo dello Stato,
che comunque potrà se ne rileverà gli estremi rinviarlo ancora una volta alle
Camere.
Al termine dei lavori di ieri dell’XI gruppo di lavoro di Montecitorio, è intervenuto anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che ha fatto notare come il dibattito che si svolgerà da lunedì in Assemblea potrà essere occasione di altro confronto su alcune delle criticità sollevate dall’opposizione sul provvedimento, tra cui quelle relative al tema dell'arbitrato. A riguardo il ministro ha osservato che “a dispetto di quanto dichiarato da taluni deputati intervenuti nel corso dell'esame in sede referente, si è di fronte ad uno strumento aggiuntivo a disposizione della contrattazione collettiva, pienamente rimesso all'autonomia negoziale, che è stato peraltro sostenuto - con una sola eccezione - da tutte le parti sociali: ritiene, quindi, che tale strumento non possa essere strumentalmente definito come una sorta di clava che intende forzare il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro”.
Background
Approvato in via definitiva dal Parlamento il 3
marzo 2010, il 31 marzo 2010 il testo è stato rinviato alle Camere dal Capo
dello Stato Giorgio Napolitano per l’estrema eterogeneità del testo e con
rilievi specifici relativi ad alcuni articoli, tra cui il 31 sul ricorso
all’arbitrato nelle controversie di lavoro.
Riesame Camera dei
deputati:
- 13-27 aprile 2010 la commissione Lavoro di
Montecitorio ridiscute il testo (C. 1441-quater-D) in sede referente e apporta
alcune modifiche agli articoli oggetto dei rilievi del Capo dello
Stato;
- 29 aprile 2010 l’Aula dà il via libera al
provvedimento per la trasmissione al Senato. Riesame
Senato;
- 6 maggio 2010 il disegno legge S. 1167-B/Bis
approda a palazzo Madama ed è assegnato all’esame in sede referente delle
commissioni Affari costituzionali e Lavoro;
- 18-27 maggio 2010 le commissioni referenti
avviano l’esame sugli emendamenti;
- 15 giugno 2010 le commissioni referenti danno
il via libera al provvedimento, che viene trasmesso
all’Aula;
- 29 settembre 2010: via libera dell’Aula del
Senato al provvedimento;
- 30 settembre 2010: il testo è assegnato alla
commissione Lavoro di Montecitorio;
- primo-14 ottobre 2010: discussione in
commissione e via libera per l’Aula.
Con una risoluzione in commissione Agricoltura,
Susanna Cenni (Pd-Toscana) chiede al governo di procedere con l’applicazione
della clausola di salvaguardia sull'emissione liberata nell'ambiente di
organismi geneticamente modificati (ogm) – in modo da vietare la coltivazione
del mais “Mon 810” e della patata “Amflora” – facendo presente nelle opportune
sedi comunitarie la posizione contraria unanime delle Regioni all'autorizzazione
della coltivazione ogm sul territorio nazionale.
La deputata del Pd, nel proprio atto d’indirizzo
politico, ricorda all’esecutivo che il 7 ottobre scorso la Conferenza delle
Regioni ha approvato un ordine del giorno contro il regime della coesistenza,
chiedendo il divieto della coltivazione di un tipo di mais e di patata
geneticamente modificati.
Ricordiamo che questa richiesta degli Enti locali
è in linea con le posizioni espresse dalle commissioni Agricoltura di Camera e
Senato durante l’esame, in sede consultiva su atti comunitari, della proposta di
regolamento Ue (Com (2010) 375 definitivo) finalizzata a modificare la direttiva
2001/18/CE, per concedere agli Stati membri il potere di limitare o vietare la
coltivazione di ogm sul proprio territorio.
In quell’occasione i due gruppi di lavoro hanno
manifestato la convinzione che l’Italia si avvarrà della facoltà di escludere
l’utilizzo degli ogm, alla luce dei potenziali effetti socio-economici negativi
delle coltivazioni sui sistemi agricoli locali, caratterizzati dalla tipicità e
qualità dei prodotti.
Dopo l’entrata in vigore, il primo gennaio
scorso, del regolamento comunitario 882/2004 che, all’articolo 12 individua la
procedura di accreditamento dei laboratori ufficiali designati all’esecuzione
delle analisi sui campioni dei prodotti alimentari e sugli animali importati,
molti imprenditori del Mezzogiorno si trovano a dover affrontare grandi
difficoltà dovute al ritardo, anche di settimane, che si registra nella
materiale presa di possesso dei beni. Questa situazione si verifica, in
particolar modo, per le attività imprenditoriali presenti in Puglia visto che la
regione scarseggia di laboratori ufficiali designati dall’Autorità competente. È
quanto evidenziato, con un’interrogazione a risposta scritta indirizzata ai
ministri delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e della Salute, Ferruccio Fazio,
dal deputato del Popolo della libertà Francesco Maria Amoruso (Puglia). Dal
momento che in Puglia, scrive Amoruso, risulta autorizzato (e solo per alcune
analisi) soltanto il Laboratorio zooprofilattico di Foggia, e che l’Agenzia
regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), che prima dell’entrata in
vigore del regolamento europeo eseguiva buona parte delle analisi, non ha
perfezionato l’accreditamento ufficiale in base ai nuovi parametri, gli
importatori pugliesi sono costretti a inviare i campioni presso i laboratori di
Termoli o di Varese. Il tutto con le immaginabili conseguenze che questi
adempimenti burocratici possono avere sui prodotti deperibili e freschi. Alla
luce di queste considerazioni, per il deputato del Pdl appare opportuno
intervenire per far convivere in maniera equa la garanzia di avere controlli
doganali accurati, soprattutto sotto il profilo della sicurezza alimentare, con
l’altrettanto giusta esigenza degli imprenditori di non vedere danneggiate le
proprie attività.
Il settore primario sta attraversando una
profonda crisi – legata anche alla congiuntura negativa a livello internazionale
– e nel 2010 il comparto del pomodoro da industria, una delle più importanti
produzioni italiane, è stato duramente colpito.
Secondo quanto sostenuto dalle organizzazioni
agricole, le criticità più gravi riguardano un generale calo dei prezzi, che già
nella fase contrattuale erano del 10-15% inferiori rispetto al 2009, l’eccessiva
permanenza del prodotto sulle piante a causa di ritardi degli industriali
nell’invio dei mezzi di trasporto e la concorrenza sleale delle importazioni
soprattutto di origine cinese.
Con una risoluzione in commissione Agricoltura a
Montecitorio, Sabrina De Camillis (Pdl-Molise) intende impegnare il governo a
convocare immediatamente un tavolo di filiera per definire in tempi utili una
programmazione sia degli investimenti agricoli sia delle attività industriali,
in modo da favorire la ripresa del mercato e contrastare la concorrenza sleale
dei prodotti cinesi.
La contabilità ambientale, sistema che permette di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni e dati ambientali, non è ancora regolata da una normativa nazionale, nonostante vi siano stati diversi tentativi nelle passate legislature, tra cui l’istituzione, nel 2006, di una commissione per lo studio della contabilità verde da parte del ministero dell’Ambiente. Con un’interrogazione a risposta scritta, presentata ieri a Montecitorio e indirizzata all’attuale titolare del dicastero Stefania Prestigiacomo, Marco Zacchera (Pdl-Piemonte) chiede all’esecutivo di attivarsi per l’attuazione concreta del progetto.
Camera – agricoltura, Nastri (Pdl): rilanciare il
settore per prevenire dissesto idrogeologico
Nel giugno scorso, nel corso di un forum sul
dissesto idrogeologico, la Confederazione dei produttori agricoli (Copagri) ha
evidenziato il rischio di frane e inondazioni per l’82% dei Comuni italiani, e
la necessità di spesa di oltre un miliardo all’anno per riparare disastri
annunciati negli ultimi venti anni. La Confederazione ha anche sostenuto che le
cause di questi disastri sono da ricercare per lo più nell’abbandono delle aree
rurali limitrofe alle città e all’urbanizzazione dei territori agricoli, ragione
per cui sarebbe necessario riconoscere il ruolo fondamentale degli agricoltori
nella manutenzione del territorio e nella prevenzione dei dissesti
idrogeologici, attraverso vincoli ferrei sulla destinazione agricola dei
terreni. Con un’interrogazione presentata ieri a Montecitorio e che sarà
discussa in commissione Agricoltura, Gaetano Nastri (Pdl-Piemonte) chiede quindi
all’esecutivo di dare attuazione alle proposte avanzate da Copagri, assumendo
iniziative per rilanciare il settore primario in Italia.
La Politica agricola comune (Pac) dell’Unione
europea deve mantenere gli attuali livelli di finanziamento e la distinzione tra
aiuti diretti e sostegno allo sviluppo rurale. E’ questa la posizione condivisa
dal ministro delle Poltiche agricole Giancarlo Galan con la collega tedesca Ilse
Aigner nel corso dell’incontro che si è svolto ieri sera a Roma: al centro del
vertice tra i responsabili del settore primario di Italia e Germania, l’avvio
del dibattito sulle prospettive di riforma della Pac promosso da
Bruxelles.
In un comunicato Galan ha spiegato di essersi
trovato d’accordo con la collega tedesca su diversi punti tra cui il fatto che
il settore primario europeo “debba mantenere una dotazione finanziaria adeguata
ad agricolture importanti come le nostre”. Inoltre, i due ministri hanno
condiviso anche “la necessità di mantenere l’attuale distinzione tra i due
pilastri fondamentali della Pac. Né io né il Ministro Aigner – ha evidenziato
Galan – vediamo la necessità di confondere gli aiuti diretti con lo sviluppo
rurale.”
Il ministro Aigner ha quindi accolto la proposta
del responsabile di Mipaaf di far lavorare insieme le delegazioni di tecnici
italiani e tedeschi per seguire fin dalla sua prima divulgazione la bozza di
riforma della Pac che elaborerà la Commissione.
Nel corso dell’incontro, è stato anche affrontato il tema della contraffazione e “dell’italian sounding”, ovvero di prodotti agroalimentari battezzati con nomi affini a quelli delle più note specialità del Bel Paese, ma che non hanno nulla di italiano (ad esempio il Parmisan). Al riguardo il ministro tedesco ha spiegato di aver ben presente il problema e il recente caso della “mozzarella blu”, da lei ritenuto intollerabile, ma ha anche pregato Galan di non confondere questa “imbarazzante” vicenda con l’intera agricoltura tedesca.
Mipaaf – Ocm
Vino, Galan: spesi 292 milioni di euro, la quasi totalità dei
fondi
Alla scadenza del termine per il Programma
nazionale sul settore vitivinicolo, prevista per oggi 15 ottobre, l’Italia ha
utilizzato 291,9 milioni di euro sui 298,3 disponibili. Lo ha reso noto il
ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan con un comunicato stampa
diffuso oggi. Il ministro ha anche elencato la destinazione delle quote di
finanziamento alle varie misure di sostegno del comparto. Nell’ambito del
programma, cofinanziato dall’Unione europea, il nostro Paese ha dato attuazione
nel 2010 a due misure, inizialmente non previste. La prima, introdotta per
ripristinare in alcune aree l’equilibrio tra domanda e offerta del vino ed
evitare crisi di mercato, è la “vendemmia verde”, per la quale sono stati
utilizzati 16,4 milioni di euro per la distribuzione dei grappoli. La seconda
invece è l’assicurazione del raccolto, con il riconoscimento ai viticoltori di
un aiuto di 35,3 milioni di euro, fino all’80% del costo dei premi assicurativi
versati a copertura delle perdite legate alle condizioni climatiche avverse. Il
30% dello stanziamento invece, circa 86,1 milioni di euro, è stato destinato
alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, mentre 64,6 milioni hanno
finanziato l’uso di mosto di uva concentrato, destinato ad aumentare il titolo
alcolometrico naturale dei prodotti. Infine, 23,6 milioni di euro hanno
contribuito alla distillazione dei sottoprodotti, 28,6 a quella di alcole per
usi commestibili e 12,1 a quella di crisi.
Ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003,
n. 196 - "Codice in materia di protezione dei dati personali", si precisa che le
informazioni contenute in questo messaggio e negli eventuali allegati sono
riservate e per uso esclusivo del destinatario.
Persone diverse dallo stesso non possono copiare
o distribuire il messaggio a terzi.
Per cancellarsi dalla newsletter inviare una mail
con oggetto Unsubscribe alla redazione.
No virus found in this incoming message.
Checked
by AVG - www.avg.com
Version: 8.5.448 / Virus Database: 271.1.1/3199 -
Release Date: 10/18/10 06:34:00